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Le modifiche subite dal tradizionale habitat umano, hanno profondamente mutato i parametri spazio-temporali e socio – relazionali di crescita del bambino, e di conseguenza le sue modalità di adattamento all’attuale realtà sociale. Nella società tecnologicamente avanzate, l’urbanizzazione, la struttura socio – economica e quella culturale – educativa hanno favorito il concentrarsi sullo sviluppo delle funzioni superiori: linguaggio e pensiero; tralasciando così gli aspetti di espressione corporea in genere, affettività, emotività, movimento, gestualità. La parcellizzazione dell’individuo e delle sue funzioni ha presto rilevato i suoi limiti in termini di disagio. Il lavoro in psicomotricità relazionale si orienta tenendo ben presente ciò, in un’attenzione a fornire anche su vari livelli e condurre apporti educativi specifici e differenziati per ciascun bambino all’interno del gruppo, sostenendone le diversità (culturali, religiose, sociali).
Metodologia
Nell’ambito della psicomotricità relazionale si propongono sedute di gioco libero nelle quali, con l’ausilio di diverso materiale,emergono varie dinamiche relazionali in situazioni di gioco simbolico, d’imitazione, di finzione…..
La struttura delle sedute è scandita da momenti particolarmente significativi:
- Costruzione del setting ( cerchio) nel quale avviene la presentazione di ogni membro del gruppo. Dire il proprio nome non è una forma di riconoscimento, è un momento importante nella costruzione dell’identità, è dire al gruppo “ ci sono”.
- Precisazione delle regole. L’esperienza ludica è garantita dal rispetto di regole in particolare la regola del “ non farsi male e non fare male agli altri”.
- Presentazione del materiale: le sedute si svolgono con materiale diverso e i bambini lo utilizzano come mezzo per costruire situazioni simboliche o per vivere esperienze motorie e di movimento, individuali e di gruppo. Se all’interno dello spazio in cui si gioca è presente altro materiale (che i bambini utilizzano in momenti diversi), la regola prevede che si può usare solo il materiale, predisposto per la seduta.
- Vissuto: dopo aver precisato le regole incomincia il gioco vero e proprio, come già anticipato, le sedute non sono guidate ma si svolgono in base alle dinamiche che i bambini stessi presentano, sia nel rapporto fra coetanei che con gli adulti. Le tematiche che di volta in volta emergono (fusionalità, aggressività addomesticamento, inibizione, paura, provocazione, imitazione di ruoli adulti ecc.), offrono la possibilità di conoscere e comprendere più in profondità i bisogni dei bambini, di codificare i messaggi più inconsci che talvolta nel rapporto più quotidiano non vengono espressi oppure, che si manifestano in maniera meno esplicita. Dal punto di vista dei bambini le sedute permettono di vivere diverse modalità, nell’ottica di una maturazione relazionale con se stesso e con gli altri.
- Conclusione del momento del gioco: la fine del gioco viene preannunciata, 5 minuti prima della conclusione, dal messaggio – il tempo per giocare sta per finire – per accompagnare gradualmente il ritorno alla realtà.
- Riordino del materiale: anche questo momento fa parte delle regole del setting ed ha inizio nel momento in cui si comunica il messaggio – il tempo per giocare è finito si riordina -.
- Verbalizzazione: dopo aver riordinato si ricostruisce il cerchio iniziale nel quale ognuno, se vuole può raccontare al gruppo ciò che ha vissuto. Questa tappa dà l’opportunità di esplicitare sentimenti ed emozioni di situazioni simboliche, di esprimere le paure, le difficoltà, le situazioni di benessere o di disagio…., sperimentati nella relazione con l’altro bambino o adulto.
Contenuti
Il bambino a questa età (tre / sei anni) sta costruendo la sua identità in una ricerca che ha anche i suoi significati, i suoi conflitti, le sue regressioni, le sue fragilità.Il corpo inscrive un linguaggio arcaico che segna la vita del bambino, con confusioni, difficoltà, ambivalenze, ma anche piacere, comunicazione, riconoscimento, amore. Mettendo sempre più contenuti simbolici nei propri processi evolutivi e raggiungendo stati sempre più complessi di sviluppo e apprendimento arriva così verso un identità sostenuta da un percorso che dura tutta la vita, è importante che il bambino qui sia sostenuto fortemente anche nella sua sfera emotiva ed affettiva, in una dimensione di ascolto ed accettazione.
E’ nel gioco dove il bambino imita, provoca fa giochi assumendo ruoli che conosce, personaggi che inventa liberamente, che il bambino trova la formula meno colpevolizzata di esprimere sé, è la forma più coinvolgente per sostenere i processi mentali per apprendere.Finalità
Il progetto è mirato a:
- Favorire lo sviluppo psicomotorio globale di ciascuno.
- Accogliere e contenere bisogni e desideri del bambino
- Favorire un’ampia gamma di possibilità espressive e comunicative
- Facilitare i processi di apprendimento e sviluppo delle potenzialità.
- Promuovere l’integrazione del bambino nel sociale, riconoscere le regole
- Promuovere gli aspetti di espressione corporea in genere, tenendo conto dell’affettività emotiva, movimento e gestualità.
- Riconoscere le varie posizioni che il nostro corpo può assumere (strisciare, gattonare, camminare con le ginocchia, camminare normale, volare)
Ruolo del conduttore di seduta
- Osservazione dei bambini in un atteggiamento di ascolto e di disponibilità corporea..
- Favorire il gioco in tutte le sue forme: spontaneo, simbolico, di fruizione, e motorio
- Rispondere in forma adeguata a richieste di aiuto che il bambino fa per poter crescere (es. isolamento, atteggiamenti aggressivi, chiusure, regressioni ect..)
- Far evolvere le dinamiche relazionali dei bambini tra di loro e nel rapporto con l’adulto.
- Garantire e tutelare le diversità.
Tempi / Spazi / Materiale
- L’itinerario proposto avrà un iter di circa 10 / 12 incontri con i bambini inseriti nei gruppi omogenei per età ed organizzati negli accordi di percorso .
- Lo spazio utilizzato sarà all’interno della scuola (salone)
- Il materiale necessario sarà: drappi colorati di varie misure, cerchi, palle, cuscini, giornali, carta colori, bottiglie, scatoloni e altro.
- Trattandosi di gioco che prevede attività spontanea da parte dei bambini e non esercizi preordinati o su richiesta di tipo ginnico, non viene richiesto ai bambini il certificato medico.
- I bambini non indosseranno le scarpe, ma calze antiscivolo.